Lo Stormo
di Lorenzo Merlo
C’è una comunicazione sensibile, sottile, energetica che non vola sulle ali della materia. Che non si diffonde con le onde acustiche, che nulla ha a che fare con l’intelletto. Ha a che fare con l’ancestralità che risiede in ogni essere senziente.
Essa riguarda ciò che sentiamo. Scavalca, seleziona e inficia ciò che sappiamo. Sempreché si sia ancora in contatto con l’infinito che siamo.
Si possono osservare gli effetti di questa comunicazione energetica negli stormi di storni, nei banchi di diverse specie di pesci. Indipendentemente dalla velocità d’origine, ogni componente modifica all’unisono la propria direzione. Il rischio di collisione pare corrisponda a zero. È come se ognuno fosse attraversato dalla medesima emozione che, quale prodotto della vita, non ha che una sola via di espressione.
Ciò a cui assistiamo osservando gli stormi di storni e i banchi di sardine ci è utile per figurarci lo sciamare immateriale dell’emozione. Una rappresentazione che, adeguatamente modulata, può essere impiegata anche per spiegare cosa intendono gli economisti quando, parlando di rischio dell’investimento azionario, impiegano il termine “volatile”, per alludere al suo gradiente di stabilità/instabilità. Per dire che ci sono fluttuazioni che sono risultanti del mercato e dell’informazione. Per dire che ci sono movimenti incontrollabili, imprevedibili, che si trasmettono a velocità digitale. Nei confronti dei quali nessuno è escluso. O quasi.
In modo simile sciamano le opinioni. Attraversano le masse. Generano adesioni, opposizioni, reazioni. Sì, una caratteristica permanente in questo genere di comportamento umano è la reazione. Nella reazione è come se non fossimo noi a dirigere noi stessi, ma qualcosa che ha toccato l’ancestralità di ciò che crediamo di essere, che vorremmo credere di essere, che vogliamo dimostrare di essere.
Dunque, il moralista non avrà necessità di conoscere le ragioni dell’altrui comportamento per giudicarlo, condannarlo, eliminarlo. Così pure il benpensante, quello che non esita a citare il buon senso per risolvere dimensioni intricate come due universi in collisione, quali sono le posizioni degli uomini che non si comprendono. Che non si riconoscono come pari. Che vogliono profondamente annientare, uccidere l’altro, pur di sentirsi ancora sé stessi.
In momenti d’incertezza profonda o superficiale – i pubblicitari lo sanno meglio di altri – la reazione determina la scelta. Ugualmente, nei momenti di sofferenza varia, qualsiasi mano tesa è un Salvatore, con l’eventualità di riconoscere poi che altro ci sarebbe stato da intuire in quella disponibilità di aiuto, in quella falsa solidarietà, parola, politica.
Così, nel contesto socio-politico che stiamo vivendo, al quale arriviamo già minati da – anzi, educati a – effimeri valori, già predisposti a cercare fuori da noi, nell’esperto, nella laurea, nell’informazione, una barra del timone già orientata alla quale aggrapparci, l’individuo si adagia così a subire forze fuori dal suo controllo, simili a quelle che osserviamo negli stormi.
Ma se gli animali, liberi dai saperi cognitivi, rispondono a definitive esigenze di sopravvivenza, riproduzione, sostentamento, noi, che abbiamo cessato di sentire le energie, che abbiamo perso, o venduto, la sensibilità, che abbiamo permesso venisse ricoperta, zittita e resa incapace di parlarci, sommersa da strati di rifiuti detti saperi, reagiamo secondo questi e null’altro.
Le reazioni alla medesima emozione di paura, l’impotenza nei confronti di un domani che non sceglieremo, che dovremo subire secondo paradigmi alieni, che il grande Truman Show che non sappiamo di essere, ha travestito di verità definitive. Il nostro comportamento massificato è davanti agli occhi di chiunque voglia svegliarsi dal bromuro del consumismo, dall’oppiacea opulenza, sola sede del benessere che possiamo vantare.
Umani rapiti da un magnetico punto di attenzione, adottiamo comportamenti identici che si diffondono secondo una comunicazione sottile, girovagano tra le masse come in quei gruppi di tordi che, come nere nuvole artistiche, disegnano nel cielo irresistibili punti di attenzione, variano nell’aria, come se il messaggio di uno fosse il medesimo di tutti i componenti. Comportamenti di individui ormai inetti a riconoscere che non siamo esogeni alla realtà, ma che la creiamo mentre giudichiamo.
Articolo di Lorenzo Merlo
Fonte: fisicaquantistica.it
Libri di Lorenzo Merlo:
Sul fondo del barile
Primiceri Editore, Ottobre 2018
Un libro forse solitario che prova a fare il punto sulla situazione attuale, sul sincretismo tra Tradizione e Scienza quantistica, per sostenere come la via verso consapevolezza si stia facendo strada nella cultura occidentale un tempo solo materialistica. E per fare presente che anche in un momento di degrado generale possiamo trovare la linfa per compiere un passo verso ciò che i buddhisti chiamano liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Ovvero un passo evolutivo per avvicinarci alla realizzazione di sé e perciò di una società più corrispondente a quella che tutti abbiamo in mente.
Senza dire Io
Vivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi
Postfazione Paolo Lissoni – Primiceri Editore, Marzo 2021
Il libro si compone di due interviste a Paolo D´Arpini e Marco Baston, nonchè della Postfazione di Paolo Lissoni. Tre uomini per altrettante ricerche umanistiche di forma fortemente diversa tra loro, ma di sostanza identica, in quanto relativa all´evoluzione individuale/sociale.
AFGHANISTAN
Fede cuore ragione.
Victoryproject book, Milano, 2011
È un libro fotografico. Dedicato soprattutto ai sentimenti. Storie di persone che l'empatia sa riconoscere da ogni sguardo.
È un libro pieno di domande. La verità della fotografia fino a quando non mente? Che accadrà dopo il 2014, la data della ritirata della forza internazionale? Quanto il movimento talebano ha interessi internazionali? La natura dell'islam può essere avvicinata da un miscredente? Sono esistiti progetti di comunicazione per promuovere la centralità dello Stato? C'è qualcosa che possiamo sapere oggi, ad anni di distanza dai fatti, sui sequestri Torsello e Mastrogiacomo? Un mea culpa occidentale avrebbe un peso geopolitico? La democrazia è un valore da affermare con la forza? C'è un'unica realtà o ce ne è una di rubik dove ognuno ha diritto al lato che lo rappresenta? La guerra è un fatto in mano alle lobby o può vantare significati umanitari? Pulizia etnica e razzismo pasthun sono un delirio hazarà o corrispondono a dati di fatto? Quanto un fotografo sa di provocare una realtà piuttosto che un'altra spostando anche di poco il rettangolo dello scatto?
Essere Terra
Viaggio verso l’Afghanistan
Prospero editore, Milano, 2019
Un viaggio verso l’Afghanistan. “Verso”, perché non era possibile essere certi di arrivarci, entrarci, percorrerlo e uscirne: dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, guidando un mezzo personale e attraversando Balcani, Turchia e Iran. Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route” percorsa in questo libro. Così l’autore ha voluto celebrare quei pionieri “così utili per comprendere l’Europa e l’Asia, così attuali da far impallidire i diplomatici di oggi” con una narrazione ricca di senso critico, considerazioni e riflessioni di carattere storico e sociologico.
Essere Terra
Un viaggio di ricerca
Prospero editore, Milano, 2020
Degustare è la parola. Degustare apre a evocazioni ed emozioni a cui la voracità del consumo non ha accesso. Essere Terra – un viaggio di ricerca richiede al lettore il desiderio di degustare. Molti segreti lo richiedono per emergere dal fondo melmoso dei luoghi comuni, per raggiungere la superficie dell’evidenza e strabiliare nuovamente la normalità del quotidiano. Solo degustando si sale in macchina con l’autore, solo allora i paesaggi si ricompongono. Dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, ma Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route”.
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