Storie di ordinaria follia
di SamBellamy
Sfido Giobbe o qualsiasi profeta del “porgi l’altra guancia” a rimanere impassibile di fronte alla maleducazione, alla tracotanza, alla strafottenza, all’egocentrismo che contraddistinguono l’uomo-tipo del terzo millennio.
Mi sono serviti giorni di meditazione e di silenzio per resettare e ricaricare le mie energie, e farmi capire ancora una volta che, se si vuole veramente evolvere, se davvero si vuole andare alla ricerca di se stessi, è necessario abbandonare i dettami di questo modo di vivere artificiale e preconfezionato, ma anche staccarsi dai propri simili, da alcuni di essi per lo meno, ovvero da quell’orda di zombies che fanno di tutto per mettere a dura prova tutte le nostre certezze e farci precipitare al loro livello.
Uno può impegnarsi nella meditazione, può lavorare su se stesso per migliorarsi ed eliminare quelle piccole pecche che come rami secchi rallentano la propria crescita, può esultare per ogni conquista nel cammino della consapevolezza, ma bastano anche pochi minuti a contatto con la massa informe di bipedi acefali, perché l’operato di questi lo metta in crisi. Una passeggiata nel centro di una città, affrontare il traffico, distendersi su una spiaggia affollata, fare la fila per qualsiasi formalità, sono tutte prove durissime per chi è in navigazione verso i tranquilli mari della consapevolezza.
E’ quasi impossibile rimanere impassibili, inscalfibili e pazienti mentre si è circondati da esseri il cui unico scopo nella vita è quello di rompere gli zebedei al prossimo. Dal vicino di casa che fa spallucce quando gli fai notare che da 3 mesi non dormi, perché il suo cane crede di essere alle audizioni di un ‘dog talent’, al furbetto di turno che si infila davanti a te nella fila. Dal maleducato che infrange qualsiasi regola del vivere comune e civile, all’ineducato che proprio le ignora tali regole.
Costoro si sentono legittimati a fare qualsiasi cosa salti loro in mente, sbattendosene delle conseguenze, del fastidio o perfino del male che possono arrecare al prossimo. E se li si redarguisce, sbraitano, scattano come molle,inveendo contro l’universo intero, fino ai casi estremi in cui menano e ammazzano per cose da nulla.
La de-responsabilizzazione su ogni azione, è la conseguenza di anni e anni vissuti all’insegna del “me ne frego”, del vivere pensando solo a sé stessi e al proprio tornaconto. E purtroppo non c’è modo di sfuggire alle contaminazioni, agli attentati che questi terroristi fanno al quieto vivere del prossimo che vorrebbe vivere tranquillo e non può. Terrorismo che colpisce tutti in modo subdolo, perché gli atteggiamenti anormali e asociali sono diventati pian piano la normalità e rappresentano attentati continui alla serenità e alla pace interiore.
I pochi che ne sono fuori, che hanno conservato la lucidità, l’educazione e una certa etica, si trovano talvolta anche additati e ovviamente costretti a subire angherie e soprusi. E di conseguenza, spesso, anche loro… i più equilibrati, i più pacati, finiscono per sbottare, portati ad un punto di esasperazione. Soccombono, perché si trovano a lottare in un terreno a loro non congeniale: quello dell’ignoranza e dell’arroganza. Da qualche parte ho letto che è inutile dialogare con gli ignoranti, perché ti costringono a scendere al loro livello e poi ti sconfiggono per esperienza. E’ una sacrosanta verità.
E’ quello che, senza andar molto lontano, mi è accaduto ieri, dopo aver constatato che il faticoso lavoro di pulizia durato diversi giorni, era stato nuovamente annientato dal gatto dei miei vicini. Quindi, dopo aver raccolto da terra la mascella che mi era caduta e dopo essermi calmato, decido di esporre la cosa a questi ultimi.
Racconto loro la cosa e chiarisco che è da oltre 20 anni che raccogliamo in silenzio, per quieto vivere, i “ricordini” che il felino lascia nel nostro cortile, sui nostri tappeti, sulle scale, ecc. Ma invece di ricevere scuse, vengo assalito verbalmente da due arpie, che mi ricoprono di insulti, minacce, calunnie. Cerco di resistere, appellandomi a tutto il self-control di cui dispongo, faccio una seduta-lampo di training autogeno, cerco tutto il mio spirito zen, ma quando è troppo e troppo, e mi ritrovo a rispondere per le rime.
Ma si sa, parlare a un muro è impossibile. Soprattutto se questo muro ha due bocche isteriche che sbraitano a raffica e con toni altissimi. In quel momento ho un attimo di lucidità e riprendo il controllo. Mi estraneo, mi rinchiudo in me stesso e lascio le due cerbere a sbraitare con la bava alla bocca. Il loro show dura ore.
Mi sento allora sconfitto, ma non da loro: il senso di colpa per essermi lasciato trascinare nel loro gorgo, seppur per pochi attimi, è troppo forte e devo riesaminare tutta la scena per capire che anche il più pacifico monaco tibetano, anche un “meditatore di professione” avrebbe ceduto. La cosa mi rasserena in parte e mi preoccupa dall’altra.
Ecco da che persone siamo circondati: da professionisti della maleducazione, da bombe pronte ad esplodere per difendere l’indifendibile. Da pazzi isterici che sfogano sugli altri la propria rabbia repressa e coltivata in anni di insoddisfazioni e fallimenti.
Storie come questa, purtroppo, sono sempre più comuni e mi fanno pensare di appartenere a una minoranza assediata e senza possibilità di uscita. Mi danno altresì la certezza che non c’è più speranza e che chi, come me, ha aperto gli occhi e iniziato a capire quale è la realtà in cui viviamo, si trova sempre più spiazzato, sempre più fuori luogo.
Viviamo tempi strani, in cui sembra debba accadere qualcosa da un momento all’altro e a volte vorrei che accadesse davvero qualcosa, per dare una brusca svolta a un mondo che ha preso una brutta deriva, dalla quale non si riesce più nemmeno a sperare di poter tornare indietro… Asteroide… dove sei?
Articolo di SamBellamy
Fonte: http://guardforangels.altervista.org/blog/storie-ordinaria-follia/
Voglio ringraziare l’autore Sam Bellamy,questo simpatico articolo è riuscito a farmi sorridere! Anch’io ho bisogno di immersioni di meditazione per resettare e rianimare le mie energie, comprese le sedute-lampo di training autogeno! E davanti al ripetersi quotidiano di questi folli incontri…come non pensare a una brusca svolta per questo mondo che ha preso una pericolosa deriva, talmente brutta che non si riesce più nemmeno a sperare di tornare indietro!?! Infinite grazie!!!
La Legge Spirituale dello Specchio !!!!! Noooooooo !!!!!!! La consiglio a tutti quelli che si riconoscono in questo articolo, meno meditazioni e più umiltà spirituale… Buon Natale a tutti… Bacio di Luce in ogni qui e ora… Carmen
Ringrazio enormemente Sam Bellamy ora che ho letto questo articolo per il contenuto espresso con cui concordo in toto.la sorpresa più bella è l aver constatato che tutte queste problematiche investono altre persone (poche)oltre me.Sto al momento percorrendo un cammino di crescita personale da qualche anno e purtroppo ciò che lui sostiene và peggiorando ma non demordendo per gli sforzi fatti proseguo con ancora più energia con la certezza che l’unica arma di cui disponiamo è la consapevolezza.
Cara Carmen… gli specchi, anche quelli più “evoluti” e aggiornati essendo stati “rivisti”, ampliati e approfonditi dalla mia Maestra nei seminari a cui sto partecipando e a cui lascia anche metodo per lavorarci, non significano comunque che queste persone scomode che incontriamo non siamo davvero così…maleducate, arroganti, incivili..gli specchi aiutano anche oltre che a farsi domande, anche a non attirare e non farsi più prendere dentro da queste energie.
ma non significa che non esista gente arrogante e maleducata…