Realizzare di Essere il Capro Espiatorio della Tua Famiglia
di Georgia Briata
Più una persona è convinta di fare parte di una famiglia sana, più è probabile che invece faccia parte di una famiglia molto disfunzionale.
Sicuramente c’è almeno un membro che fa da capro espiatorio pagando per le incapacità e scorrettezze di tutti. Nessuna famiglia può essere perfetta perché è fatta da esseri umani. Se una famiglia sembra perfetta è perché è così “malata” da dover recitare per crearsi una impeccabile immagine sociale.
Se credi di far parte di una famiglia perfetta, o se osservi famiglie perfette dal di fuori, sappi che per quella bella facciata immacolata c’è quasi sicuramente almeno un membro che stanno giorno dopo giorno demolendo.
Non è facile arrivare a comprendere e realizzare in ogni livello della coscienza e dell’identità soprattutto umana, di essere il capro espiatorio della propria famiglia.
Anche se mentalmente magari ce lo diciamo, c’è un blackout interiore quando dobbiamo prendere reale consapevolezza del fatto che quelle persone che avrebbero dovuto amarci e proteggerci, senza motivo ci hanno invece distrutto.
È più semplice pensare che comunque ce lo meritiamo. E quella vocina resta per lungo, lunghissimo tempo nascosta negli angoli ciechi del nostro inconscio e del nostro sguardo interiore.
Nonostante il lavoro su noi stessi e le tante vere comprensioni, quella voce sottile ci sussurra all’orecchio che non valiamo niente, che siamo un fallimento, che nessuno ci può amare e a trattarci male hanno ragione.
Ci fa tremare ogni volta in cui otteniamo un successo o siamo un po’ troppo felici. Ci fa autosabotare spingendoci a dire o ad agire contro i nostri interessi e la riuscita delle cose.
È un processo che richiede tempo. E anche tanto coraggio. Vedere la verità sulla tua famiglia è difficilissimo perché lì, comunque ci sei cresciuto, e il credere a quello che di te ti hanno raccontato è parte della manipolazione che ti ha soggiogato e incastrato nel ruolo di capro espiatorio in cui “sei finito”. Troppo senso di colpa, troppa vergogna, troppo terrorismo psicologico, troppi ricatti emotivi per riuscire anche solo a scegliere di voler guardare.
Paradossalmente è più semplice vivere nella convinzione di essere tu il problema, di essere veramente incapace e una brutta persona, perché almeno riesci a fartene una ragione, riesci a circoscrivere i contorni della cosa.
Odi te stesso perché credi veramente di non valere né meritare. Ti vergogni perché in casa non fai altro che farti calpestare, come se fosse tua la colpa.
Ma se fuori riesci a far finta di niente, se riesci a fingere addirittura di essere una persona serena e gioviale, tutto sembra funzionare; basta che nessuno capisca che sei una nullità che nemmeno la tua famiglia vuole amare. (1)
La vera difficoltà, la rabbia, il rancore e la delusione, partono quando inizi a capire di essere stato ingannato e calpestato. Iniziano quando ti accorgi che ti è stata rubata la vita. E anche per questo è così difficile decidere di voler davvero vedere.
Ma le ferite dell’anima cercano sempre una risoluzione, anche per tutta la vita. Così a un certo punto l’esistenza ti porta qualcuno. Una persona che ti tratta come loro. Ti calpesta, ti usa, ti accusa di cose assurde e inventate, proietta su di te quei suoi difetti che non vuole vedere. Esattamente come fanno loro. Ma lei non è il tuo genitore o il bambino d’oro, o un altro familiare loro alleato.
Con questa persona non hai la stessa ipnosi, non così forte almeno, e inizi a vedere un barlume di verità su come davvero sei cresciuto. Ti nasce il primo sano dubbio.
Poi ne arriva un’altra. Magari diversi partner. Magari sul lavoro. Magari tra gli amici. Tanti personaggi narcisisti e manipolatori. Troppi. Ti sembra una maledizione. Ma in verità è la tua anima che li attira per poterti e potersi liberare dalla tua prigione familiare.
E infatti cominci a verificare sempre più chiaramente che quello che ti dicono di te, non è vero. Che le cose di cui ti accusano non le hai fatte. Che le incapacità o i difetti che ti attribuiscono sono in verità i loro. Persone narcisiste, manipolative, emotivamente e umanamente ignoranti, che fanno da fotografia sempre più chiara della tua famiglia o comunque del nucleo che ti ha cresciuta.
Ma quanto può durare questa scia di persone “cattive”? Dura finché finalmente non vedi la tua innocenza e dentro di te riscrivi la tua storia nel modo in cui veramente è avvenuta, cioè che ad avere i problemi non eri tu, ma loro.
Da lì l’illusione per sempre si infrange, e puoi iniziare a vivere la tua vita da persona adulta che si confronta con altre persone emotivamente e umanamente nemmeno totalmente sane, non serve la perfezione, è sufficiente che siano normali. Perché la tua famiglia normale non lo è stata.
È un processo lungo, anche doloroso, non ti voglio illudere che sia una passeggiata. Ma comunque se sei arrivato qui è perché, almeno una parte della tua vita e almeno una parte di te sono molto lontane dalla gioia.
Ti accompagnerò come sempre mano nella mano, non sarai solo. Ci vorrà il tempo che ci vuole, non te lo so prevedere.
Ma per esperienza personale ti posso assicurare che la strada è quella giusta, e che a quella gioia e alla libertà, se non la abbandoni, di sicuro ti ci saprà portare.
Georgia Briata (Master Reiki)
Note:
1. Puoi approfondire nel mio libro “Denaro, cibo e amore”.
Tratto da libro “Dal capro espiatorio all’amore” di Georgia Briata
Fonte: https://www.iosonoilmiobuddha.it/2024/04/realizzare-di-essere-il-capro.html
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