Banalità per Troppo Pochi. Segreti per Troppi
di Lorenzo Merlo
Siamo recettori, immersi e attraversati dall’energia cosmica.
Quando in stato di purezza di pensieri e sentimenti, cioè quando non stiamo idolatrando qualche faccenda della storia, attraverso nuove costellazioni di consapevolezze, diveniamo disponibili all’intuizione, alla conoscenza estetico-energetica, cognitivamente e intellettualmente solo comprensibili ma non incarnabili, solo erudizione ma non rivoluzione.
La consapevolezza accade in un istante senza tempo, dopo il quale la realtà cessa di venire interpretata attraverso congetture anche dotte, supportate da saperi analitici, ma sempre autoreferenziali, mostrando esplicitamente le forze magiche o energetiche che la governano.
Inoltre, essa ora ci appare pregna di informazioni sottili in cui si riscontra quanto l’intelligenza razional-cognitiva, oltre a essere la più superficiale tra quelle insite in noi, diviene perfino dannosa in modo direttamente proporzionale all’accredito che incondizionatamente le devolviamo. Un accredito che, semplicemente, obnubila e nega dimensioni e poteri umani che la sua piatta natura classifica come ciarlatani.
Un accredito assoluto, così radicale che mai la struttura logico-analitica del pensiero, cui affidiamo la verità e la sua ricerca, è messa in discussione fino a osservarne il limite e, conseguentemente, il campo in cui è efficace e quello in cui straparla.
La conoscenza che ci viene offerta nel superamento e, perciò, dalla rivisitazione e limitazione del mito della realtà oggettiva, nonché delle sue ragioni d’essere e quindi della presunta progressività verso la verità definitiva, verso il più piccolo mattoncino della materia, permette, per esempio, di emanciparci dal tempo lineare e perciò di osservare la durata quale nostra personale, sentimentale misurazione; di percepire l’eternità, l’infinito, l’intero dal particolare, il Tutto e la natura organica di tutte le cose. Una conoscenza che constata il potere di verità dell’oracolo e la dinamica concezionale del miracolo.
Non si tratta di baggianate come si sente di solito dire dalle moltitudini ingabbiate nel razionalismo, nel materialismo, nel determinismo, nel riduzionismo, nel positivismo, nel meccanicismo e nell’egocentrismo. Un elenco che sta anche in una sola parola: scientismo.
Si tratta, invece, di banalità disponibili a chiunque una volta, come detto, superati i cancelli oltre i quali la realtà diviene quantistica, in quanto mostra di divenire, di decantare, di conformarsi in nostra funzione.
È quello il punto in cui anche la storia, come sempre nostra emissione, può emanciparsi dalla sua identità sanguinaria e dolorosa.
Assistere alla consapevolezza che la realtà dipende da noi, implica, infatti, anche la realizzazione della pari dignità tra esseri senzienti, presupposto imprescindibile delle buone relazioni e del benessere interiore. Questa osservazione appare condivisibile in quanto l’altro, seppur non corrispondente alle nostre idee, soggiace alle stesse dinamiche magiche che valgono per tutti. Tra cui quella relativa alla caducità ed egocentricità di tutti i valori della storia e, perciò, la consapevolezza di essere attori ed esponenti del suo significato, nonché quella che solo quanto è incarnato in noi può esprimersi nella realtà.
Un principio rivoluzionario che non può essere concepito, né avrebbe ossigeno per nascere, crescere e abitare, nel nefasto campo egocentrico e ideologico. Per la sua concezione serve solo la purezza, la liberazione dalle grinfie della mondanità, dal dogma del dualismo, dalle egregore che, come binari, ci costringono in una direzione, dalle forme-pensiero che configurano una realtà senza opzione né alternative.
In stato di purezza, l’ “I Ching”, i fondi del caffè, gli amuleti, come magneti possono radunare a sé le forze sottili ed emozionali cui siamo soggetti, in misura direttamente proporzionale al bisogno e all’accredito devoluto. Possono creare un’istantanea della realtà fermando il vorticare di tutti gli elementi che ne fanno parte, per poi indicarcela. Da qui l’oracolo predittivo e induttivo se lo sciamano è puro – elemento qui dato per assunto – mentre il movente del destinatario è egoico, quindi esposto e vulnerabile.
Qualora non lo fosse, l’indicazione sciamanica sarebbe a sua volta riconosciuta nella sua energia, per essere sfruttata al fine di mantenere la propria miglior condizione, di realizzare i propri progetti, di eludere le forze negative, quindi malesseri e malattie.
Lo stato di libertà dal conosciuto, cioè dalla cultura egocentrica e slegata dal cosmo, permette di vedere nell’incidente, come nell’inconveniente, la realizzazione conseguente alla qualità della relazione con sé, l’ambiente, il prossimo e il mondo presente nel momento che lo precede e in quello in cui si verifica.
La, o le consapevolezze, a cui ci riferiamo riguardano la rivoluzione di tutte le condizioni umane. Se il rancore, la gelosia, l’invidia, le delusioni sono stati intimi di chi è stato violentato, tradito, abbandonato, da chi ha subito perdite; e anche concreti, come una violenza gratuita subita o una somatizzazione, la via per il loro superamento non è di tipo assistenziale – d’efficacia latente, discutibile e momentanea – ma riguarda l’assunzione di responsabilità nei confronti della situazione in cui versiamo. E, con essa, il riconoscimento che quelle ferite sono scaturite dalla nostra lettura dei fatti che ce le avrebbero procurate.
Riconoscere in sé, nella propria interpretazione, nelle proprie pretese insoddisfatte, dunque nel proprio egocentrismo, la genesi di pena, malessere, sofferenza e malattia, aumenta molto il potere sottile che abbiamo per andare oltre e non trovare neanche più i segni delle ferite.
Si tratta di una concezione della realtà in cui alla vendetta è sostituito il perdono o anche qualcos’altro, in quanto anche il perdono può implicare vanità egoica. Qualcos’altro che forse può essere chiamato rinascita. Un’esperienza che tutti noi possiamo scovare nelle nostre biografie, normalmente chiamata dimenticanza.
Oltre la soglia della dimensione egocentrica, ci si affaccia a un panorama che le tradizioni sapienziali, emerse da ogni angolo geografico del mondo, hanno sempre osservato. Ognuna, con formule, parabole e parole proprie, narra il potere spirituale che è in noi, delle sue doti di produrci tanto il malessere quanto il benessere. Banalità per pochi, segreti per troppi.
Articolo di Lorenzo Merlo
Fonte: www.fisicaquantistica.it
Libri di Lorenzo Merlo:
Sul fondo del barile
Primiceri Editore, Ottobre 2018
Un libro forse solitario che prova a fare il punto sulla situazione attuale, sul sincretismo tra Tradizione e Scienza quantistica, per sostenere come la via verso consapevolezza si stia facendo strada nella cultura occidentale un tempo solo materialistica. E per fare presente che anche in un momento di degrado generale possiamo trovare la linfa per compiere un passo verso ciò che i buddhisti chiamano liberazione dal ciclo delle reincarnazioni. Ovvero un passo evolutivo per avvicinarci alla realizzazione di sé e perciò di una società più corrispondente a quella che tutti abbiamo in mente.
Senza dire Io
Vivere, parlare, pensare Senza dire Io – Interviste a uomini come noi
Postfazione Paolo Lissoni – Primiceri Editore, Marzo 2021
Il libro si compone di due interviste a Paolo D´Arpini e Marco Baston, nonchè della Postfazione di Paolo Lissoni. Tre uomini per altrettante ricerche umanistiche di forma fortemente diversa tra loro, ma di sostanza identica, in quanto relativa all´evoluzione individuale/sociale.
AFGHANISTAN
Fede cuore ragione.
Victoryproject book, Milano, 2011
È un libro fotografico. Dedicato soprattutto ai sentimenti. Storie di persone che l'empatia sa riconoscere da ogni sguardo.
È un libro pieno di domande. La verità della fotografia fino a quando non mente? Che accadrà dopo il 2014, la data della ritirata della forza internazionale? Quanto il movimento talebano ha interessi internazionali? La natura dell'islam può essere avvicinata da un miscredente? Sono esistiti progetti di comunicazione per promuovere la centralità dello Stato? C'è qualcosa che possiamo sapere oggi, ad anni di distanza dai fatti, sui sequestri Torsello e Mastrogiacomo? Un mea culpa occidentale avrebbe un peso geopolitico? La democrazia è un valore da affermare con la forza? C'è un'unica realtà o ce ne è una di rubik dove ognuno ha diritto al lato che lo rappresenta? La guerra è un fatto in mano alle lobby o può vantare significati umanitari? Pulizia etnica e razzismo pasthun sono un delirio hazarà o corrispondono a dati di fatto? Quanto un fotografo sa di provocare una realtà piuttosto che un'altra spostando anche di poco il rettangolo dello scatto?
Essere Terra
Viaggio verso l’Afghanistan
Prospero editore, Milano, 2019
Un viaggio verso l’Afghanistan. “Verso”, perché non era possibile essere certi di arrivarci, entrarci, percorrerlo e uscirne: dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, guidando un mezzo personale e attraversando Balcani, Turchia e Iran. Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route” percorsa in questo libro. Così l’autore ha voluto celebrare quei pionieri “così utili per comprendere l’Europa e l’Asia, così attuali da far impallidire i diplomatici di oggi” con una narrazione ricca di senso critico, considerazioni e riflessioni di carattere storico e sociologico.

Essere Terra
Un viaggio di ricerca
Prospero editore, Milano, 2020
Degustare è la parola. Degustare apre a evocazioni ed emozioni a cui la voracità del consumo non ha accesso. Essere Terra – un viaggio di ricerca richiede al lettore il desiderio di degustare. Molti segreti lo richiedono per emergere dal fondo melmoso dei luoghi comuni, per raggiungere la superficie dell’evidenza e strabiliare nuovamente la normalità del quotidiano. Solo degustando si sale in macchina con l’autore, solo allora i paesaggi si ricompongono. Dal 1979, anno dell’invasione sovietica e inizio delle guerre tuttora in corso, pochi o nessuno avevano pensato e realizzato l’idea di raggiungere Kabul in solitaria, ma Essere Terra non è solo un libro di viaggio. Oltre allo scorrere di descrizioni di uomini e paesaggi, caratteri e convenzioni, Merlo segue le tracce di Annemarie Schwarzenbach, Ella Maillart e Nicolas Bouvier attraverso le loro opere, scritte lungo la stessa “central route”.
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