La presa dell’Impero del desiderio. Liberazione dalle brame
di Tiziano Bellucci
Un punto importante per assurgere alla liberazione di sé, è la risoluzione dalla soggezione impostaci dalla nostra natura sentimentale o affettiva.
Un “praticante” dovrebbe sempre applicare la tecnica della “trasformazione” nei confronti delle emozioni negative. Dovrebbe prima di tutto cercare di non provarle: ma qualora ci se ne trovi coinvolti, si deve riuscire a separare i propri sentimenti dalla propria entità come fossero oggetti esterni, cercando di osservarli onde conferire loro un’immagine.
Se capita di arrabbiarsi, non si tratta di trattenere l’ira o di bloccarla, ma semplicemente di proiettarla fuori di sè, per poi osservarla come si manifesta fissandola con attenzione spregiudicata: astenendosi da qualsiasi moto di critica.
Non si deve sopportare l’ira, ma anzi lasciarla crescere: fuori di noi, in un immaginario campo esterno; non ci si deve far prendere, identificarsi con essa. Una volta separata e ravvisata come una cosa esterna a noi, che non ci appartiene, basta solo guardarla attentamente cercando di conferirgli una qualsiasi forma, purchè questa rechi un’affinità con essa: ne sia l’espressione immaginativa…