Una Scienza al servizio dell’Uomo
di Tragicomico.it
Viviamo in una società dove la scienza, ormai, viene vista da buona parte della popolazione come un “nemico”, un qualcosa che anziché favorire l’evoluzione della specie umana, tende a rendere il cammino dell’uomo ancora più difficile, complicato, sofferente.
Un sospetto lecito, quello che serpeggia tra le persone, in quanto la scienza stessa, che si proclamava al servizio dell’uomo, ci ha inquinato il nostro pianeta rendendolo quasi invivibile, ha dato vita ad armi di distruzione di massa, e sul piano della scienza economica ha fatto nascere un sistema consumistico insostenibile, tant’è vero che migliaia di persone muoiono ogni giorno proprio a causa della… scienza!
Tutto ciò è accaduto perché, per quanto possa sembrare paradossale e tragicomico, la scienza stessa è stata “contaminata”, la ricerca scientifica è in mano a interessi pratici, commerciali e militari e non è più una scienza votata al servizio dell’uomo. È bene precisare che la scienza come strumento non è inutile, o nemica dell’umanità, ma in questo preciso momento, è un sistema di conoscenze che deve cambiare rotta, sganciandosi dagli interessi economici.
Chi è a favore della scienza, sostiene che essa è il principale strumento di conoscenza dell’umanità, ma ha ragione solo a metà, perché non è l’unico strumento a disposizione. In Occidente, siamo troppo ossessionati dalla scienza e da ciò che essa rende obiettivo e dallo studio del mondo esteriore, senza tenere minimamente conto del mondo interiore dell’uomo, ove risiede un altro Universo da scoprire. E senza questo punto di incontro tra interiore ed esteriore, è difficile che possa esserci una comprensione del Tutto. Ad esempio, diviene difficile se non impossibile “provare” certi fenomeni umani come quelli extrasensoriali, perché nel momento in cui si vuole essere scientifici, quindi obiettivi, si tende a negare quello che è l’aspetto emotivo e spirituale che caratterizza questi fenomeni, legati purtuttavia all’uomo.
Non è un caso, infatti, che uno dei limiti principali delle grandi scoperte di Freud, fosse proprio quello di non aver tenuto conto dell’aspetto spirituale dell’uomo; ma per la scienza Freud, con la sua psicanalisi, resta uno dei maggiori scienziati della psiche umana degli ultimi decenni. E non è nemmeno un caso che Jung, che come Freud ha dato un apporto notevole allo studio dell’essere umano, ma che a differenza di Freud ha sottolineato l’importanza dell’aspetto spirituale dell’uomo, sia stato “declassato” dalla scienza stessa, proprio perché questo suo avvicinamento verso la “psicologia del profondo” lo ha reso meno “scienziato” e quindi non più considerato “credibile” in certi ambienti scientifici.
Ma la scienza di per sé non ha la verità in tasca. Così come la religione è un mezzo, uno strumento, ma non ha nessuna autorità, anche la scienza non deve considerarsi come un mezzo universale di verità. La scienza nasce né come negativa e né come positiva, tutto dipende dall’uso che se ne fa. Gli orientali, ad esempio, scoprirono per primi il potere della polvere da sparo e la usarono per fare i fuochi d’artificio e per illuminare la notte in determinate circostanze. In Occidente invece, dove la polvere da sparo arrivò dopo, ne è stato fatto uno strumento di guerra, un modo per uccidere senza doversi sporcare le mani di sangue.
Quindi, come vedete, la scienza non è un nemico, a patto che sia una scienza messa al servizio dell’uomo e non contro l’uomo o, peggio ancora, contro l’umanità. Non possiamo pensare di fuggire in massa dalla scienza, sarebbe sbagliato a priori, perché significherebbe vanificare quanto di buono la scienza ha prodotto fino ad ora. Si tratta però di ricollocare la scienza all’interno di questo sistema, affinché torni ad essere un mezzo a sostegno dell’uomo, senza scopi politici, economici e militari.
La conoscenza non nasce per forza di cose dalla scienza, quanto piuttosto dall’esperienza; nasce dall’osservazione del particolare rispetto a ciò che lo circonda, nasce dalla percezione soggettiva ed oggettiva della realtà che vogliamo conoscere. I vari punti di vista che ne scaturiscono sono diverse sfaccettature della stessa unità, diverse a volte, ma che costituiscono l’energia totale e intrinseca di ciò che vogliamo conoscere. E come possiamo “pretendere” di conoscere l’Universo, ossia tutto ciò che ci circonda, se parallelamente non ci concediamo la possibilità di studiare il nostro universo interiore?
Una scienza a misura d’uomo, sarà possibile quando la smetterà di sfruttare la natura e tutte le sue risorse, e aiuterà l’uomo ad integrarsi con la natura stessa, per vivere in armonia con quella che è la Madre Terra, appartenente a tutti gli esseri viventi; una scienza che sarà il fulcro di una civiltà in cui le relazioni fra gli uomini saranno più importanti dell’efficienza e del progresso materiale: una scienza, quindi, al servizio dell’uomo.
“I mezzi con cui viviamo hanno superato gli scopi per i quali viviamo. Il nostro potere scientifico ha sorpassato il nostro potere spirituale. Abbiamo guidato i missili, ma messo fuori strada gli uomini”. Martin Luther King
Articolo di Tragicomico.it
Fonte: http://www.tragicomico.it/scienza-servizio-uomo/
Commenti
Una Scienza al servizio dell’Uomo — Nessun commento