Sezione: Robert Monroe
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Incontro col padre - Robert Monroe - Viaggi AstraliBasandosi sulle proprie esperienze fuori dal corpo, Robert Monroe sostiene che il mondo astrale sia percorso da diversi tipi di entità, tra i quali: i corpi astrali dei vivi dormienti e i corpi astrali delle persone morte. Egli riporta parecchie prove evidenti, di incontri avuti con i corpi astrali di persone vive, mentre sono solo alcuni, i casi in cui racconta di incontri con trapassati. E descrivendo quei pochi casi, uno dei quali riguardante il proprio padre, intende dimostrarci come dopo la morte fisica, il corpo astrale sembri ancora pienamente “operativo”. Di seguito, vengono riportati due episodi da lui vissuti che evidenziano proprio questo aspetto.

Il bambino malato

Un giorno, appena lasciato il corpo fisico, Robert Monroe sentì un deciso richiamo verso una destinazione sconosciuta. Dopo aver percorso una breve distanza, si trovò in una camera che non conosceva, dove un bambino malato di dieci o undici anni se ne stava sdraiato su un letto, solo e spaventato. Non sapendo come comportarsi e perché fosse finito proprio lì, decise di rimanere un po’ accanto al ragazzo per cercare di confortarlo. E quando dopo un po’, sentì di dover ritornare al proprio corpo, gli promise che presto sarebbe tornato a trovarlo.

Diverse settimane dopo, uscendo di nuovo dal corpo, Monroe sentì ancora lo stesso forte richiamo. Si lasciò trasportare e subito gli riapparve davanti lo stesso bambino, disorientato, ma, questa volta, non spaventato, il quale gli chiese: “E adesso cosa faccio?”. Monroe non capendo che cosa intendesse, ma percependo il suo bisogno di aiuto, lo abbracciò per tranquillizzarlo. Il bambino si rasserenò per la sua presenza e poi improvvisamente gli chiese : “Adesso dove devo andare?”… non sapendo cosa rispondere, gli disse di aspettare tranquillo lì dov’era, perché presto degli amici sarebbero venuti a prenderlo, per portarlo alla sua destinazione.

Monroe rimase molto colpito da quell’incontro, pur essendo ormai, dopo tante avventure, abituato alle situazioni più stupefacenti. Tuttavia la vera sorpresa lo colse il giorno dopo, quando lesse sul giornale che nella cittadina in cui viveva, un bambino di dieci anni era morto dopo una lunga e dolorosa malattia. La morte era avvenuta lo stesso giorno del suo secondo incontro con lui, poco prima che si coricasse per tentare l’OBE. Nei giorni successivi, Monroe pensò che avrebbe potuto cercare di incontrare i genitori, per portare loro la propria testimonianza e poterli così confortare e nel contempo avere un’ulteriore conferma dell’identità del ragazzo. Purtroppo non riuscì a trovare alcuna scusa plausibile per contattare quelle persone, che in quel momento soffrivano profondamente e la cui reazione avrebbe potuto, in fondo, anche essere negativa e di conseguenza vi rinunciò. Tuttavia, non ebbe mai alcun dubbio, che il ragazzo con cui era entrato in contatto in astrale, fosse proprio lo stesso, di cui aveva letto sul giornale.

Incontro col padre

Questo episodio, è sicuramente uno dei più importanti e toccanti, tra i tanti raccontati da Monroe. Egli descrive l’incontro con suo padre, quando questo era ormai morto da diversi mesi. Era stato malato a lungo, in seguito ad un infarto e costretto a letto paralizzato, senza poter più parlare. Poi un pomeriggio se ne era andato, serenamente, nel sonno. Egli sapeva che suo padre aveva sofferto molto per la propria condizione, per cui la sua morte pur addolorandolo moltissimo, gli aveva dato anche un certo sollievo, sapendo che almeno non avrebbe più sofferto.
Quando Monroe decise di andarlo a trovare in astrale, là dove si trovava, il desiderio di vederlo era molto intenso. Era suo padre e quindi non ebbe alcun problema di concentrazione. Fece un viaggio molto vorticoso nel buio, in un’aria, che egli descrive molto densa: gli sembrava di muoversi nell’acqua. Finì in una grande sala semibuia, in quello che sembrava una specie di ospedale, che però in verità, non aveva affatto l’apparenza di un luogo dove si praticavano delle cure propriamente mediche. C’erano diverse stanze e Monroe incominciò a guardarvi dentro per cercare suo padre. Nelle prime due in cui guardò, vide della gente intenta a parlare, la quale non gli prestò alcuna attenzione. Arrivato alla terza stanza, vi scorse la sagoma familiare di suo padre, il quale appoggiato al muro, sembrava intento a guardare fuori da una finestrella. Era lui. Quindi entrò e si fermò. Quando suo padre si girò, lo guardò stupito e felice, mentre Monroe per la fortissima emozione non poté dire nulla. Suo padre parlava, come se avesse girato, nel frattempo, mezzo mondo, lasciato la famiglia e gli affetti: tu, che cosa ci fai qui? gli chiese ad un tratto. Era gioioso e lo prese in braccio per farlo giocare, come faceva quando era bambino, lanciandolo affettuosamente in aria per farlo divertire. Nel suo intimo, Monroe sapeva che quello era proprio il saluto affettuoso che si aspettava e desiderava da lui.

Quindi gli volle chiedere se stesse bene. Sì, adesso sto bene, il dolore se n’è andato… ma dopo aver pronunciato queste parole, divenne improvvisamente pensieroso, come se si fosse ricordato della malattia e della sofferenza passata e distogliendo lo sguardo da lui, non si accorse più della sua presenza. Monroe si rese conto che non poteva più parlargli e silenziosamente se ne uscì dalla stanza. Un istante dopo era di nuovo nel proprio corpo fisico.

Articolo di Mauro (fisicaquantistica.it)
tratto da “I miei viaggi fuori dal Corpo”, di Robert Allan Monroe

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Robert Monroe

I meravigliosi viaggi astrali di Robert Monroe
Robert Monroe ha descritto nei suoi libri centinaia di meravigliosi viaggi astrali, viaggi della coscienza verso e oltre un altro mondo, un mondo immensamente più grande di quello in cui viviamo, un mondo infinito. Ogni singola esperienza di Monroe poteva durare da pochi secondi fino a molte ore, poteva essere il frutto di uno sforzo volontario, oppure un episodio spontaneo. L’esistenza di un mondo non fisico e di altre dimensioni sembra impossibile, tuttvia anche chi è scettico ammetterà, come almeno nell’immaginazione, tutto possa esistere e potrà allora provare ad immaginarsi che cosa sia veramente un luogo, dove ogni angolo è contemporaneamente un piccolo pensiero e un immenso universo, dove il tempo sembra non esistere, … leggi tutto

Esperienze fuori dal corpo (OBE): primi resoconti

Nella primavera del 1958, Robert Monroe incominciò ad avere i primi “sintomi” inspiegabili relativi a quei fenomeni di scorporazione, che da quel momento in poi non lo abbandoneranno più. Di notte, mentre si stava addormentando, o anche di giorno, magari durante un sonnellino pomeridiano, percepiva delle forti vibrazioni in tutto il corpo. Non si trattava di brividi o tremolii fisici, bensì di una sorta di corrente elettrica che lentamente pervadeva il suo corpo, non facendolo dormire e pilotandolo verso quelle stravaganti esperienze, di uscita della coscienza al di fuori del corpo fisico. Malgrado ciò, fin dalle sue prime esperienze fuori dal corpo – in inglese Out of Body Experiences o OBE  – Monroe mantenne un atteggiamento equilibrato e razionale. La … leggi tutto

La mano sotto il pavimento

Una notte molto tardi, Monroe ebbe uno strano sogno ad occhi aperti. Era sdraiato sul suo letto senza riuscire a prendere sonno. Ancora una volta, comparvero con forza le solite vibrazioni che ormai da mesi lo disturbavano. Sua moglie dormiva al suo fianco, e fuori dalla finestra vedeva il paesaggio illuminato dalla luna. Si sentiva perfettamente cosciente. Con il braccio che penzolava parzialmente fuori dal letto, provò ad “allungare la mano” fino a toccare le coperte sulla sponda del letto. Poi successe l’impossibile: spinse leggermente le dita contro le coperte, e dopo un iniziale senso di resistenza, queste attraversarono la stoffa e il legno del letto, arrivando a toccare il pavimento. Spinto dalla curiosità, provò a distendere ulteriormente il braccio … leggi tutto

Fluttuare nella stanza

Una notte, come accadeva ormai da tempo, Monroe fu colto dall’ormai ricorrente “disturbo”: vibrazioni simili a corrente elettrica, che gli percorrevano il fisico per intero. Questa volta invece si manifestarono in modo un po’ diverso, inizialmente solo nella testa, per poi diffondersi, pian piano, anche al resto del corpo. Non sapendo cosa fare per farle andar via, pensò di distrarsi pensando al suo hobby preferito, l’aliante, e mentre aspettava che le vibrazioni se ne andassero, si propose di andare l’indomani a fare un volo.
Subito dopo, ebbe la sensazione che qualcosa stesse premendo contro la sua spalla, qualcosa di piatto ed esteso. Allungò la mano per sentire che cosa fosse e capì che si trattava di una parete liscia. Allungando ancora … leggi tutto

In volo a casa di amici

Nel marzo del 1959, era già passato più di un anno da quando Monroe aveva vissuto le prime esperienze di decorporazione, ed aveva ormai acquisito una certa abilità nel gestire questo suo dono naturale. Dopo aver consultato diversi medici, psicologi e psichiatri ed aver superato la fase dei timori e delle preoccupazioni per la propria salute, era ormai convinto di voler indagare sé stesso e quello strano mondo che visitava nel sonno. Pur vivendo pienamente e normalmente la propria vita familiare e lavorativa, Monroe sapeva quindi approfittare del tempo libero, per tentare sempre nuovi viaggi di esplorazione.
La mattina del 5 marzo di quell’anno, Monroe era in viaggio per lavoro e si era da poco svegliato nella stanza del motel dove … leggi tutto

Il mondo astrale

Con i suoi appunti e le sue riflessioni, Robert Monroe voleva prima di tutto riportare ed analizzare le sue insolite esperienze, soggettive ma non uniche nella storia degli uomini, senza necessariamente affermare delle verità assolute. Al fine di poter esprimere i concetti necessari, coniò liberamente alcuni nomi molto intuitivi, come ad esempio Secondo corpo, o Secondo stato, per definire lo stato di “scorporazione”. Monroe, tuttavia, non si volle mai porre come un esperto conoscitore della materia. Nel suo libro “I miei viaggi fuori dal corpo”, egli dichiara apertamente di non essere in grado di comprendere o spiegare certe sue esperienze, anche per la mancanza di una preparazione specifica, sia in campo esoterico che ovviamente in campo medico e fisico. Auspicò quindi … leggi tutto

Emozioni e volontà

Basandosi su quanto osservato nei suoi numerosissimi viaggi fuori dal corpo, Monroe afferma che nel mondo astrale sembrano esistere vere e proprie leggi fisiche, analoghe a quelle che dominano il mondo fisico. In particolare, egli parla di una sorta di legge dell’attrazione, secondo la quale esseri simili si attraggono tra loro. Nel mondo astrale, e in verità non solo, due esseri sono simili quando hanno pensieri ed emozioni simili. Ciò vuol dire che la forza di attrazione ha natura “emotiva” e per fare un’analogia simpatica, si potrebbe dire che, come nel mondo fisico due masse si attraggono tra loro grazie alla forza di gravità, così nel mondo astrale due entità si attraggono grazie alla “forza dell’emotività”. A questo riguardo, Monroe … leggi tutto

Destinazioni ignote

In molti dei suoi viaggi astrali, Monroe si trovò “attratto” da una forza irrefrenabile, verso destinazioni ignote e persone sconosciute. Solo la concentrazione sulla mèta prefissata e un deciso controllo dei propri pensieri, potevano contrastare questi impulsi, che nascevano direttamente da dentro. La mattina del 27 novembre 1962, Monroe visse una delle sue numerose esperienze fuori dal corpo: dopo aver passato la consueta fase delle vibrazioni, riuscì a distaccarsi dal corpo senza problemi. Il suo programma prevedeva di andare a “trovare”, naturalmente in astrale, un certo suo amico. A questo scopo, si concentrò sul desiderio di vederlo, attuando una tecnica di concentrazione, appositamente messa a punto nel tempo. Questa tecnica era per lui ormai collaudata, ma tuttavia non infallibile e … leggi tutto

L’inferno e il paradiso

Capita di soffermarsi a pensare ai concetti di inferno e paradiso. L’inferno e il paradiso, nella sostanza del loro significato, non sono concetti propri di una particolare cultura o religione, ma affondano invece le loro radici nei sentimenti più profondi dell’uomo, nelle più cupe paure o nei desideri più sublimi. È forse per questo, che l’inferno e il paradiso da sempre ispirano nell’uomo raffigurazioni descrittive o simboliche di ogni genere, scene di terrore da una parte e di speranza dall’altra, rappresentazioni di meravigliosi mari tropicali illuminati dal sole o di terrificanti e oscuri squarci nel sottosuolo, infestati da molte infime entità.
Robert Monroe, nei suoi viaggi astrali, ha visitato più volte due regioni particolarmente “impressionanti”, due luoghi agli antipodi tra loro, … leggi tutto

Se fosse vero?

Le esperienze fuori dal corpo raccontate da Robert Monroe, sono avventure fantastiche che quasi chiunque definirebbe per lo meno singolari. Esse sono riportate con un metodo descrittivo ma sintetico, particolareggiato solo dove la cronaca dei fatti lo richiede. Robert Monroe riporta con rigore scientifico, vicende che parrebbero possibili sono nelle pagine di un libro di fantasia e per questo le reazioni di chi legge simili “testimonianze” possono ovviamente essere apertamente negative. Ci sono gli scettici, i quali le definirebbero pure invenzioni; oppue all’opposto ci sono i “credenti” del paranormale, che acconsentirebbero ad ogni stranezza. Infine, lasciando stare gli indifferenti, restano coloro che avendo simpatia per questi argomenti, cercano di giudicare il tutto senza pregiudizi e con autentico interesse.
Nei resoconti dei … leggi tutto

L’anima sopravvive: ciò che tutti desiderano

Leggendo il libro “I miei viaggi fuori dal corpo” di Robert Monroe, viene naturale identificare il corpo astrale con l’anima dell’uomo. Di conseguenza nasce forte il desiderio di affermare che dopo la morte la vita possa continuare! E sebbene in realtà questa ardita affermazione abbia per oggetto solamente il desiderio di sopravvivere e non la veridicità delle esperienze fuori dal corpo descritte da Robert Monroe, si sentono comunque piovere al riguardo, diverse obiezioni.
Molti potrebbero obiettare infatti che è difficile credere a qualcuno, il quale asserisce che i propri sogni non sono fantasie, ma vita reale (sebbene vissuta in stato di decorporazione), portando come uniche prove al riguardo, valutazioni soggettive, come ad esempio l’intensità emotiva delle esperienze o la verosimiglianza di … leggi tutto

Incontri con i morti: le prove oggettive

Basandosi sulle proprie esperienze fuori dal corpo, Robert Monroe sostiene che il mondo astrale sia percorso da diversi tipi di entità, tra i quali: i corpi astrali dei vivi dormienti e i corpi astrali delle persone morte. Egli riporta parecchie prove evidenti, di incontri avuti con i corpi astrali di persone vive, mentre sono solo alcuni, i casi in cui racconta di incontri con trapassati. E descrivendo quei pochi casi, uno dei quali riguardante il proprio padre, intende dimostrarci come dopo la morte fisica, il corpo astrale sembri ancora pienamente “operativo”. Di seguito, vengono riportati due episodi da lui vissuti che evidenziano proprio questo aspetto.
Il bambino malato
Un giorno, appena lasciato il corpo fisico, Robert Monroe sentì un deciso richiamo verso … leggi tutto