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La notte del 25 settembre del 1983, un colonnello di 44 anni, Stanislav Petrov, della sezione spionaggio militare dei servizi segreti dell’Unione Sovietica, giunge al proprio posto di comando al Centro di allerta precoce, da dove coordinava la difesa aerospaziale russa. Quella sarebbe dovuta essere la sua notte libera, ma era stato richiamato all’ultimo minuto perché il collega che doveva essere in servizio si era ammalato… Il suo compito consisteva nell’analizzare e verificare tutti i dati provenienti da un satellite, in vista di un possibile attacco nucleare americano. Poco dopo la…

La notte del 25 settembre del 1983, un colonnello di 44 anni, Stanislav Petrov, della sezione spionaggio militare dei servizi segreti dell’Unione Sovietica, giunge al proprio posto di comando al Centro di allerta precoce, da dove coordinava la difesa aerospaziale russa. Quella sarebbe dovuta essere la sua notte libera, ma era stato richiamato all’ultimo minuto perché il collega che doveva essere in servizio si era ammalato… Il suo compito consisteva nell’analizzare e verificare tutti i dati provenienti da un satellite, in vista di un possibile attacco nucleare americano. Poco dopo la mezzanotte, esattamente alle 12.14 del 26 settembre dell‘83, scattano tutti i sistemi di allarme, suonano le sirene e sugli schermi dei computer compare: “attacco di missile nucleare imminente“. Un missile era stato lanciato da una delle basi degli Stati Uniti.

GLOBALIZZAZIONE: LA TERZA GUERRA
di Sabina Marineo

Globalizzazione: La Terza Guerra

di Sabina Marineo

Un libro che ci spiega come la globalizzazione stia stritolando il mondo moderno e le nostre vite.

Negli ultimi decenni la globalizzazione è stata presentata a tutti noi come un passaggio tanto positivo quanto ineluttabile della civiltà ad una fase superiore di comprensione tra i popoli, di scambi economici, di accordi politici, insomma una nuova età dell'oro.

Quante di queste aspettative si sono realizzate è sotto gli occhi di tutti.

Cosa è allora la globalizzazione? In questo saggio Sabina Marineo ne affronta a tutto tondo la genesi e gli aspetti inconfessabili che si celano dietro la maschera progressista divulgata dal mainstream.

Dai circoli massonici, al ruolo delle banche, alla guerra non dichiarata ma altrettanto crudele che stiamo vivendo sulla nostra pelle.

Marineo apre un vero e proprio vaso di Pandora dei nostri giorni, mostrandoci il vero volto della globalizzazione, che non è esagerato definire come il volto di Satana.

Introduzione

Monaco di Baviera, ottobre 2013.

Mentre beviamo un caffe? in un locale del centro, la mia amica sgrana gli occhi.

"Ma come? Vuoi scrivere ancora un libro sulla politica attuale?"

"Perche? no?" replico io.

"Ma i tuoi temi preferiti sono la storia antica, l'egittologia, le societa? segrete medievali..."

"E? vero, pero? si tratta di un'emergenza. Bisogna raccontare queste verita?. E se non lo facciamo noi, gli autori, chi lo fa?"

Chi lo fa? I giornali? Le trasmissioni televisive? No, al contrario.

I mass media sono tutti nelle mani degli oligarchi.

Eppure qualcuno deve parlare. E io non riesco a tacere. E? impossibile accettare in silenzio le ingiustizie e i massacri. Non digerisco i problemi economici che mettono in ginocchio le nazioni e condannano i cittadini alla disoccupazione piu? nera. Non posso mandar giu? le nefandezze delle multinazionali che avvelenano il pianeta. Ho la penna facile, quindi scrivo.
Non digerisco le guerre, tanto meno quelle che ufficialmente sono motivate da sporche menzogne. Il problema e? che i conflitti armati, per la maggior parte, nascono tutti da eclatanti menzogne. Sono metodi brutali, adottati per scopi poco edificanti. Di solito non e? la liberta?, la meta agognata. Si vuole mantenere la supremazia, si ammucchia profitto, si schiavizza la gente.

Siamo lontani dai tempi di un Pietro Micca che sacrificava la propria vita dando fuoco alla polveriera per salvare la patria dall'occupazione nemica. E poi, siamo sinceri: Micca non era altro che un povero idealista.

Che direbbe oggi, se potesse essere fra noi, dinanzi alla decadenza di quest'Occidente rincretinito dal consumo? Lui che si e? immolato per la patria che direbbe, se vedesse che la patria oggi non conta piu? nulla? Che questa parola e? un vocabolo sorpassato e non ha senso, perche? i Signori del mondo non vogliono saperne di patrie e confini che limitino l'espansione del loro potere e quindi cancellano il significato intrinseco di patria trascinando il pianeta nella globalizzazione? Eppure guardate la raffinatezza del male: a piccoli passi, per mezzo dei mass media, ci hanno inoculato il desiderio di sopprimere i confini. Ricordate i "figli dei fiori"? Il movimento hippy che scaturi? in America alla meta? degli anni Sessanta del xx secolo e intendeva diffondere l'idea della liberta? e della pace nel mondo? Non ci e? voluto molto, all'establishment, per soffocare quell'anelito e spegnere il fuoco di cio? che avrebbe potuto essere una vera rivoluzione dello spirito.

La fase preparatoria della globalizzazione e? durata anni, a cominciare dalla moda libera e dalla diffusione delle droghe pesanti, per finire con il trionfo dell'euro. La liberta? ci attende, abbiamo pensato. Invece questa improvvisa "liberta? illimitata" era proprio il terreno favorevole all'espansione della piovra del potere che nel frattempo privatizzava senza limiti, metteva il pianeta in ginocchio. Era solo un'illusione. Mai siamo stati cosi? controllati dall'occhio invisibile dei servizi segreti, come lo siamo oggi. Mai siamo stati cosi? asserviti ai governi mondiali, come lo siamo ora.

Guerra e globalizzazione: due vie che si snodano parallele tra oceani e continenti inquinando l'aria che respiriamo. Creature del capitalismo piu? sfrenato, quello subdolo, nascosto dietro il baluardo della democrazia. Ma non lasciamoci ingannare: democrazia e capitalismo sono due cose differenti e l'una non implica affatto l'altra.

La democrazia non deve per forza basarsi su di un sistema capitalistico. Anche questa e? una menzogna che gli economisti servi del sistema ci hanno inculcato a colpi di articoli sui giornali, talk show, saggistica.

Fin troppo spesso dimentichiamo che quei signori dall'aria impeccabile vengono profumatamente pagati per raccontarci quello che raccontano. Fin troppo spesso dimentichiamo che i mass media piu? importanti sono tutti in mano ai Padroni del mondo, di conseguenza la loro liberta? di espressione - se si puo? ancora chiamare cosi? - e? molto limitata. Tutto cio? che ci mo- strano i vari telegiornali e le testate di primo piano e? consentito dai governi e controllato dai Signori invisibili. Il resto, cio? che noi non dobbiamo sapere, e? censurato.

Guerra, globalizzazione. La terza arma dei padroni del pianeta e? il segreto. Un'arma discreta, silenziosa e letale. Senza il segreto, il loro potere non avrebbe lunga durata. Solo poche persone devono essere informate sull'esistenza di gruppi che ordiscono complotti, sui loro piani politici, economici e militari. Gli oligarchi si riuniscono in segreto per decidere sulle sorti del mondo.

La "Terza guerra mondiale" e? gia? in atto, una guerra basata sulla globalizzazione e la tecnotronica.

E? fondamentale capire chi si nasconde all'interno dei gruppi che la provocano, come agisce e gli scopi finali che vuole raggiungere. Soltanto cosi?, togliendogli la maschera, e? possibile affrontare il nemico. Bisogna guardare il mostro dritto negli occhi, se si vuole sapere cosa fara?.

E poi comportarsi di conseguenza.

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